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ALMANACCO 2020

2021
digital collage of 5
99 drawings on paper

poster 6mx3m

public posting for The Flashback special project Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto

Almanacco _ F.PEYROLO.jpg

Il manifesto è un collage digitale composto da 599 disegni su carta, realizzati quotidianamente durante il 2020, annus horribilis ormai per definizione: questi disegni compongono un’unica immagine, in cui rispecchiare se stessi e ritrovare gli altri, in cui riconoscere di volta in volta il vuoto e il pieno. La ricchezza di dati e informazioni contenuti in questa immagine restituisce l’accumulazione di storie individuali e collettive, esattamente come fa un almanacco. E questo particolare almanacco registra un’esperienza comune, al tempo stesso traumatica e essenziale, difficile ma per molti versi interessante: la rilevanza risiede nella capacità di catturare sensazioni e collegamenti che altrimenti si disperderebbero nel rumore bianco.

“C’è qualcosa che vorrei urlare, qualcosa che vorrei raggiungere con una corsa a piedi nudi nella neve, cerco di stare su a galla ma basta cosí poco per riportarmi sotto dove non si respira dove tutto è immenso e sembra di non appartenere più a niente.
Non riesco più a vedere niente in questo tutto, cerco appigli, storie, giornate, legami, ma il pieno svuota, sono solo flussi di immagini, di ricordi, un pieno che sembra che debba finire presto, che non valga la pena, mai. Mi ricordo di ‘noi’ quando dicevamo: “perché ne vale la pena”, erano castelli di sabbia infiniti, uno sull’altro, ma non mi ero mai accorta di quanto il costruire era più rapido del mare. Ora non é cosí. Sono sdraiata a fianco delle mie varie costruzioni, le guardo essere inghiottite dall’acqua e non faccio niente. Aspetto di essere presa nell’onda, ma non decido, non so più sperare, gli occhi non brillano, piangono. É come una guerra inutile, ingiusta, una guerra autodichiarata, va tutto bene, il cielo, i colori, i soldi, gli amici, tutto mi dona affetto e io piango. Vedo solo la fine di tutto senza riuscire a vedere la pienezza nel mezzo in cui mi trovo. Affogo. Annego in un mare asciutto. Non respiro perché ho troppa aria.”

The poster is a digital collage composed of 599 drawings on paper, made daily during 2020, annus horribilis by definition: these drawings make up a single image, in which to reflect yourself and find others, in which to recognize each time the void and the full. The wealth of data and information contained in this image returns the accumulation of individual and collective stories, exactly like an almanac does. And this particular almanac records a common experience, both traumatic and essential, difficult but in many ways interesting: the relevance lies in the ability to capture sensations and connections that would otherwise be dispersed in white noise.

"There is something that I would like to scream, something that I would like to reach with a barefoot run in the snow, I try to stay afloat but it takes so little to bring me back to where you can't breathe where everything is immense and it seems to no longer belong to nothing.

I can no longer see anything in this everything, I look for holds, stories, days, bonds, but the full empties."

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